Un anno al Centro

1 Ottobre 2018
FacebookTwitterShare
Un anno al Centro

Chiusa l’esperienza di Servizio civile al Centro di solidarietà per tre ragazzi che hanno trascorso dodici mesi con Caritas. Alessandro, Lorenzo e Federico dal 10 ottobre tornano alla loro vita, che non sarà più la stessa. Perché prestare servizio al Centro significa mettersi in discussione, aprire gli occhi sulla realtà sociale, imparare ad ascoltare e soprattutto diventare grandi.

“I primi giorni è stato molto difficile per me.” dice Alessandro, 30 anni “Ero titubante perché non sapevo come muovermi. Stavo sulle mie, senza interagire. Questo è un luogo dove arrivano persone con disagi profondi e rapportarsi con loro è complicato. Qualcuno è più violento, qualcuno più silenzioso, qualcuno ha voglia di parlare per ore. Mi sono stati molto utili i momenti di formazione con gli altri ragazzi del Servizio civile della provincia di Ancona, un pomeriggio al mese. In questi momenti potevamo scambiarci opinioni e impressioni, anche raccontando i problemi e le difficoltà”.

Alessandro, Lorenzo e Federico non dormivano al Centro, ma spesso terminavano il turno alle 22, quando le accoglienze notturne sono avvenute. E poi nel periodo della neve il Centro ha attuato il piano emergenza freddo e loro sono stati qui anche di notte, aiutando ad allestire i corridoi con materassi e coperte e a preparare tè caldo.

“A volte non sai come comportarti con gli ospiti” dice Lorenzo, 20 anni, che come molti giovani è venuto qui a fare Servizio appena diplomato, per prendersi un anno di riflessione. “Certe persone tornano, dopo tre mesi, e la confidenza è maggiore. Li saluti, ci chiacchieri, come con degli amici. Stando qui ho avuto modo di crescere molto interiormente e di pensare. Anche l’esperienza del volontariato, che mi era nuova, è stata molto interessante. È bello che a Caritas ci siamo così tanti volontari e non me lo saprei aspettato. Passi qui davanti e non sai cosa succede dentro queste mura”.

Cosa si portano a casa, dopo un anno al Centro? “Più sicurezza in me stesso e la voglia di ricominciare l’università” per Alessandro, “uno sguardo nuovo sul mondo” per Lorenzo. Grandi conquiste quindi per i ragazzi che se ne vanno e ora grande trepidazione per i nuovi ragazzi del Servizio civile che da fine anno presteranno servizio a seguito della selezione dell’ultimo bando. Un modo per diventare grandi con coscienza e sensibilità.

1 Ottobre 2018
FacebookTwitterShare

Resta in contatto con Caritas Senigallia Iscriviti alla newsletter

Fondazione Caritas Senigallia Onlus P.za Garibaldi, 3 60019 Senigallia (An) tel. 071 60 274 fax 071 792 9611 fondazionecaritas@caritassenigallia.it - privacy policy