Quei grazie che scaldano il cuore

27 Maggio 2020
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Quei grazie che scaldano il cuore

Sono Viola, ho 30 anni e nella vita lavoro nel reparto Eventi di un noto tour operator locale. La mia settimana di solito prevede ufficio a Pesaro, pranzo a Roma, cena a Milano e colazione in Abruzzo. Insomma, vivo una vita con la valigia in giro per l’Italia e nei periodi più fortunati per il mondo. È una vita che amo, caratterizzata da dinamismo e giornate cariche di impegni.

Tutto questo prima che il ciclone Covid19 ci costringesse a un lockdown forzato, ribaltando e stravolgendo le mie abitudini. Mi sono trovata improvvisamente a casa per 24 ore, cercando di far passare un tempo che sembrava diventare infinito.

Ho cercato di pensare a tutte quelle famose cose presenti nella lista “vorrei farlo ma non ho tempo” e, scorrendo tra le poche fattibili, ho valutato di percorrere la strada del volontariato. Ho preso contatti con la Caritas diocesana, e mi sono trovata arruolata nel giro di poche ore nell’esercito dei volontari del numero verde.

La prima consegna è stata un disastro! Era una giornata freddissima di marzo e una fila interminabile fuori dal supermercato mi aveva regalato l’ebrezza di tornare a casa con qualche linea di febbre in un periodo dove ammalarsi, anche se per colpa del freddo, mi ha fatto vivere ore di terrore. Ma non solo. La sera, dopo aver consegnato la mia prima spesa, ho realizzato di aver comprato una marca di yogurt sbagliata. Una mossa che mi è costata una notte quasi insonne. La mattina non ho potuto far altro che sincerarmi che il mio sbaglio non avesse condizionato la colazione del povero malcapitato, e invece per fortuna… tutto bene!

Quando sono tornata al lavoro ho capito che aiutare queste persone, per lo più anziane e sole, mi faceva rivivere il dolce ricordo dei miei nonni, mi faceva tornare nipote. Sono state giornate trascorse tra farmacie e supermercati, minuti passati a fissare le mensole cercando di non commettere un minimo sbaglio perché, diciamolo, fare la spesa per terzi non è sempre facilissimo e hai sempre il timore di sbagliare qualcosa. Ai volontari che ci hanno coordinati con dedizione e disponibilità va un mio grande ringraziamento: senza il loro coordinamento saremmo stati persi e probabilmente i nostri aiuti vani.

Cosa mi la lasciato questa esperienza? Sono diventata amica di molti farmacisti della zona, ho scoperto che esistono le patatine fritte…light, gli hamburger al formaggio e 8700 tipi di insalate! Ma ho capito soprattutto che siamo circondati da persone sole, persone che hanno davvero bisogno di noi e che i loro “grazie” scaldano il cuore, anche in un fredda giornata di marzo durante una pandemia.

 

27 Maggio 2020
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