Emmanuel e il futuro da saldatore

Dentro il riflesso dei suoi occhi neri vedi ancora lo strazio di un viaggio terribile in mare, un viaggio che nessun sedicenne al mondo dovrebbe affrontare. Emmanuel è partito che era poco più che un ragazzino dalla Somalia. Orfano di padre e con una mamma molto giovane e triste, ha scelto di lasciare il suo Paese alla ricerca di un futuro.

La notte in cui è partito per intraprendere un viaggio durato due anni, attraversando il deserto e molte notti in cui pensava di non farcela, la mamma gli ha stretto il viso, lo ha guardato con quegli occhi malinconici e lo ha baciato senza dire nulla. Per mesi non ha saputo più nulla di lui.

In Libia Emmanuel ha sopportato torture, sevizie indicibili, ha vissuto come una bestia, al buio e senza acqua né cibo, rischiando di doversi fare asportare un rene in cambio della traversata. Arrivato in Italia è stato accolto da un CAS, un Centro di accoglienza straordinaria, dove tutti hanno notato la sua gentilezza e la sua umiltà. L’inizio della pandemia lo ha tenuto fermo nel nostro Centro di solidarietà ed è stata forse per lui una fortuna, perché in Caritas ha scoperto un punto di riferimento e un appoggio materno, di cui aveva un enorme bisogno.

Emmanuel ha 22 anni e sogna di diventare un saldatore per poter avere un lavoro, essere indipendente e costruirsi una vita. Per ora segue un corso di italiano con grande impegno, non si perde una lezione. Vorrebbe anche mandare un po’ di denaro in Somalia, per aiutare la mamma che quando ha sentito che era vivo, dopo mesi di silenzio, quasi non ci credeva.

Ci piace premiare i giovani come Emmanuel, perché la sofferenza ingiustamente subita non lo ha cambiato dentro: Emmanuel è ancora un ragazzo buono, socievole, gentile e diligente. Grazie alle donazioni di molti che credono nei progetti di Caritas, abbiamo pagato un corso da saldatore, che costa 490€. Questo corso potrebbe schiudergli la porta verso il futuro: forza Emmanuel!