Corso di cucina nella struttura di accoglienza Caritas

3 Novembre 2017
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Corso di cucina nella struttura di accoglienza Caritas

La cucina come luogo dove far lievitare l’integrazione e aprirsi la strada per un futuro di convivenza.

Simone Paolucci, cuoco di professione, cucina e insegna l’ABC della cucina italiana ad alcune ragazze africane vittime di tratta e di violenza, arrivate in Italia con storie terribili alle spalle e oggi ospitate in una struttura Caritas. Il corso, organizzato in 13 lezioni di tre ore ciascuna nella cucina della struttura, ha come scopo principale quello di dare a queste giovanissime una nuova possibilità, per trovare un lavoro, capire meglio la cultura – e di conseguenza la cucina – italiana e molti aspetti della vita quotidiana nel nostro Paese. “L’impronta del corso” spiega Simone “è partire dalla cucina guardando al futuro di queste ragazze e alla loro integrazione. Per questo sono partito dall’igiene, dalla sicurezza e dalla spiegazione delle attrezzature che si trovano in una cucina italiana, che sono diversissime da quelle dei loro Paesi di origine”. Le sette partecipanti al corso sono di varie nazionalità ma tutte africane, seguono un corso di italiano anche se parlano ancora pochissimo la nostra lingua. Hanno imparato a tagliare le verdure correttamente, senza farsi male ma con cura, a preparare il soffritto, le giuste dosi e il modo per impastare la pasta fresca (tagliatelle e ravioli), a cucinare ragù, pizza, biscotti e dolci. Insomma, le basi per diventare cuoche e per inserirsi pienamente passando attraverso il cibo, elemento fondamentale soprattutto per una donna.

“Mi piace molto questo corso” dice Aysha, mentre impasta con il sorriso e canta “e cucinare italiano! Stiamo imparando tante cose e soprattutto come fare la pasta fresca, che è una novità per noi ed è buonissima”. Il 30 ottobre, a conclusione del corso, tutte insieme hanno preparato una ricca cena per alcuni ospiti e hanno ricevuto con enorme felicità un certificato di partecipazione.

“Alcune di loro mi hanno dato una grande soddisfazione” continua Simone, che supervisiona il loro lavoro con tanta passione “amano molto la cucina e hanno un’ottima manualità. Dico sempre loro che il segreto è semplice: cook with love. Non è stato facile farle innamorare di un cibo nuovo, ma cucinare insieme e poi assaggiare i piatti preparati mi ha aiutato a capire come essere convincente”. Simone per loro è un maestro ma anche un amico, un padre, un punto di riferimento, che sa ridere ed essere severo, ma soprattutto è un uomo che è riuscito a entrare in punta di piedi nella vita di donne nei cui occhi si legge tanto dolore e una tristezza profonda, perché i loro sogni si sono infranti troppo presto.

3 Novembre 2017
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